SAIt Sezione Calabria
 
8 Maggio ore 21:00 – La fantascienza nel cinema

“La fantascienza nel cinema”

Incontro con il Prof .Nicola Petrolino

Martedi 8 .Maggio ore 21,00

Planetario Provinciale Pythagoras

 

Nell’ambito del percorso di formazione sul tema “L’immagine dell’Astronomia nei diversi contesti disciplinari” organizzato dalla Società  Astronomica  Italiana,  dal  Planetario Provinciale  Pythago­ras, e dalla  Provincia di Reggio Calabria, il Prof. Nicola Petrolino, esperto e critico di cinema, terrà la lezione: La fantascienza nel cinema. 

Gli inizi della storia del cinema di fantascienza coincidono o quasi con quelli della settima arte. Il neonato cinema viene scoperto, infatti, non solo come un mezzo che permette di portare sullo schermo la realtà quotidiana, ma anche come uno strumento straordinario ed innovativo per visualizzare i sogni e le fantasie dell’essere umano.

Da Il viaggio nella Luna di Georges Méliès a Una donna sulla luna di di Fritz Lang, dai viaggi interplanetari ai  mostri invasori degli an­ni ’50, dalle visioni alluci­natorie di Kubrick e Tarkovskij agli incubi di Alien, da Mission to Mars di Brian De Palma fino al recentissimo Melancholia  di Lars von Trier Melan, il cinema di fantascienza ha dato vita alle più spettacolari allegorie del XX secolo, influenzando in misura decisiva l’immaginario con­temporaneo.

Di tale centralità si occuperà il relatore che, attraverso la riproposizione di brani dei più importanti film di fantascienza che il cinema ha prodotto, non soltanto elaborerà una mappa del «genere», ma pro­porrà una definizione del film fantascientifico, indagandone le strutture profonde.

La fantascienza ha tanto da insegnarci sul nostro mondo, oltre che su altri mondi possibili, ed è per questo che l’analisi dei film di questo genere è importante non solo per chi si occupa di cinema, ma anche per quelli che, volenti o nolenti, si occupano di realtà, ossia per tutti, perche la fantascienza riflette sul destino dell’uomo e diviene il prodotto di una civiltà che, rendendosi drammaticamente conto dei propri limiti oggettivi, proietta e tenta di materializzare nel racconto filmico, non solo le proprie paure, ma anche le proprie aspirazioni e le proprie speranze.